Che cos’è l’endodonzia?

L’endodonzia è la rimozione con mezzi meccanici (strumenti manuali e meccanici rotanti) della carie ed eventualmente del tessuto pulpare (devitalizzazione) con successiva otturazione o ricostruzione del dente.

Scopo
Eliminazione della patologia e della sintomatologia ad essa collegata (dolore, gonfiore, febbre).

Benefici specifici
Conservazione dell'elemento dentale.

Tecnica
Il dente viene prima fresato per creare la botola attraverso cui accedere all’interno delle radici , quindi si procede con la detersione e la sagomatura dei canali presenti all’interno, dove normalmente sono presenti i capillari sanguini e la fibra nervosa che causa il “mal di denti” quando si beve acqua fredda o si mangia qualcosa di dolce. Solo dopo aver eseguito queste operazioni si può sigillare la radice con gomme e cementi.

Caratteristiche materiali
Per l'otturazione o la ricostruzione dei denti trattati si utilizzano materiali provvisori come i cementi all'ossifosfato e all'ossido di zinco-eugenolo. Si tratta di materiali che possono usurarsi in superficie o anche a staccarsi. Materiali più duraturi come l'amalgama, lega composta da diversi materiali, le resine composite, il cemento vetroionomerico ed il composito sono diversi per natura, estetica e durata. Nella terapia endodontica vengono utilizzati cementi canalari, per lo più in associazione con la guttaperca (gomma) e possono essere effettuate medicazioni temporanee con prodotti specifici.
La ricostruzione dei denti devitalizzati avviene coi materiali indicati precedentemente e con l'utilizzo o meno di perni endocanalari, in metallo o in fibra di carbonio.

Complicanze
L'obiettivo di questa terapia è la conservazione del dente, se possibile vitale.
In particolari situazioni, come ad esempio le carie profonde, dopo il trattamento possono persistere o addirittura accentuarsi i sintomi preesistenti (sensibilità termica o dolore), dando origine a patologie più complesse.
Nei denti devitalizzati con possibilità di buona esecuzione si hanno percentuali di sopravvivenza elevata, vicino alla totalità. Purtroppo questo successo non si può ottenere nei denti ritrattati, dove solo il 50’% dei denti ritrattati può essere considerato un valido elemento dentario. É inoltre frequente la frattura dei denti devitalizzati causata da una eccessiva perdita del tessuto dentale sano, con il rischio di dover procedere all'estrazione del dente: tutto questo si può evitare creando corone ed intarsi che scaricano il peso sulla radice.

 

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