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Dentifrici: quali usare? e per lo spazzolino?

Siamo quotidianamente bombardati da informazioni discordanti riguardo alimentazione , stili di vita, scelte da fare per rispettare l’ambiente e la nostra persona. Questo articolo ha la finalità di portare le informazioni chiavi per fare la giusta scelta
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La suzione prolungata del pollice: abitudine o c’è dell’altro?

E’ un comportamento considerato “normale”  ma solo entro un certo limite di tempo  perchè se protratto eccessivamente può esser causa diretta di problemi nella crescita ossea dei mascellari, con conseguente comparsa di malocclusioni. Le principali abitudini viziate sono: Succhiamento del pollice Succhiamento del ciuccio Succhiamento di labbra o guance Nutrizione tramite biberon oltre i 2-3…
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Che cos’è il rialzo del seno mascellare?

Il rialzo di seno mascellare è una pratica chirurgica che determina un aumento di volume osseo nell'arcata superiore della bocca e che permette di disporre dei corretti volumi ossei per l'inserimento di impianti di adeguata lunghezza e diametro. L'espressione "rialzo di seno" è dovuta alla presenza dei seni mascellari, che vengono anatomicamente spostati in alto.
Esistono varie tecniche chirurgiche che possono essere utilizzate per questo scopo e la loro predicibilità, in termini di risultati, è legata all'esperienza dell'operatore, alle abitudini del paziente e alla eventuali patologie preesistenti (diabete, fumo, sinusiti croniche). Dopo aver aperto una piccola botola ossea a lato della zona che solitamente copre le punte delle radici del molari superiori, si crea una cavità che viene riempita di osso artificiale. I rischi dell’intervento sono statisticamente bassi ma comunque esistono. Alcuni fattori come il fumo, il diabete, il trattamento con farmaci Bifosfonati, cattiva gestione da parte del paziente nei giorni successivi l’intervento, aumentano discretamente il rischio. Generalmente in questo tipo di intervento si utilizza un osso di origine animale, trattato industrialmente e reso assolutamente sicuro dal punto di vista infettivo. Quando possibile gli impianti vengono collocati contestualmente, nello stesso intervento di rigenerazione, permettendo di chiudere il caso con un unico intervento ed un’attesa di 6/8mesi. Quando questo non è possibile, viene rigenerato l’osso e a 6 mesi di distanza vengono collocati gli impianti, che richiederanno altri 6 mesi di attesa. In qualche caso è possibile cercare di aumentare un po’ di osso inserendolo dallo stesso foro in cui viene inserito l’impianto, rendendo l’intervento meno invasivo e costoso. É però necessario accettare che, nel caso in cui durante l’intervento dovesse rompersi la membrana sinusale (la mucosa che riveste i seni mascellari), bisognerà valutare l’immediata apertura del seno mascellare con tecnica tradizionale, per riparare la mucosa danneggiata, oppure interrompere l’intervento e rimandarlo a 3/6 mesi. Sebbene l’intervento sembri di minor portata, è da tenere in considerazione il fatto che potrebbero aggiungersi costi e disturbi ulteriori. Va sottolineato che alcuni studi sostengono che l’osso ricreato non sia in realtà meccanicamente valido quanto quello naturale. Esistono a tal proposito delle alternative: quando l’osso residuo ha un’altezza di almeno 6 mm possono venir proposti degli impianti corti di nuova concezione, che negli studi sul breve periodo (5 anni) stanno dimostrando  successo. Oppure può esser proposto l’inserimento di di impianti inclinati di circa 30°, che permettono di evitare la zona di carenza ossea, ma obbligano l’impianto ad un carico masticatorio più gravoso e potenzialmente negativo. Queste soluzioni stanno prendendo sempre più piede, dato il miglioramento dei materiali e dei concetti costruttivi implantari. Personalmente credo sia meglio evitare le tecniche chirurgiche avanzate nei casi in cui scelte più semplici (impianti corti od inclinati) risultino con maggior probabilità  più efficaci, o riservarle ai casi in cui queste ultime abbiano fallito. Nel caso di fallimento di chirurgie invasive può essere necessario un uso massiccio di farmaci e a volte anche ricoveri ospedalieri. Nelle scelte più semplici, invece, spesso basta rimuovere l’impianto fallito. Considerando che l’impianto verrà pagato solo in caso di successo mentre nella chirurgia rigenerativa viene chiesto di onorare il costo vivo del materiale (osso artificiale, membrane e griglie di rinforzo) anche in caso di fallimento, è facile comprendere come la tecnica semplificata senza rigenerazione sia da preferire a quella più complessa.
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Protesi mobile totale (dentiera) o parziale (scheletrato)?

Quando mancano alcuni denti o tutti e non si può affrontare un ripristino aggiungendo impianti o utilizzando i denti residui come pilastri per un ponte fisso, è necessario aggiungere i denti tramite delle protesi che si appoggiano alle gengive. Benefici Ripristino della masticazione e dell’estetica, con una spesa relativamente bassa. Svantaggi Le protesi mobili sono…
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